Sgorgheranno forse fiumi
dalla nostra fonte di distanze.
Ci vedremo da lontano,
senza catene,
ma intere,
poiché timida è la coltre che ci avvolge.
Ci plasmeremo,
l’una accanto all’altra,
trattenute dalla nostra condanna,
pensa,
a non sfiorarci.
Abbracci di sguardi,
giochi di luce,
chioma dopo chioma
sarà un mosaico,
il nostro,
di vite solitarie.
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